L’annata 2012 in Champagne secondo Fabrice Gass
Questo champagne era, nonostante la produzione irrisoria, destinato a Grandi Champagne 2020-21, invece, durante la visita dello scorso settembre, Fabrice ci ha fatto inaspettatamente assaggiare il prossimo 2013 in anteprima. Così, in guida troverete questa successiva annata, invece qui su LeMieBollicine andiamo a scoprire (con piacere, vero?) il Sensuum Vertigo 2012.
Fino alla vendemmia 2007, la gamma Alexandre Filaine contava solo due champagne, entrambi non millesimati: la Cuvée Spéciale (ora Spéciale) e la Cuvée Confidence (ora DMY), con un po’ più Pinot Noir, il tiraggio bouchon liège e almeno cinque anni di cantina. Quell’anno, però, il buon Fabrice decide di isolare parte dei vini migliori, l’equivalente di due pièce (quindi meno di 600 bottiglie) per farne un millesimato, vista la bontà dell’annata. Si tratta di vini frutto delle parcelle più vecchie, piantate nel 1978, solitamente pilastri degli assemblaggi Alexandre Filaine. Non li usa tutti quei vini Fabrice, solo una parte, perché non può far venire meno quella struttura ai suoi due champagne più prodotti, però con quella piccola parte riesce a dire la sua sulla singola annata. E lo fa ponendo ancor più l’accento sul Pinot Noir rispetto ai due sans année, l’uva che ama maggiormente e che per puro piacere personale vinifica pure in rosso con risultati a dir poco strabilianti per autorevolezza. Quel millesimato, battezzato Sensuum Vertigo 2007, lascia subito il segno nonostante le poche bottiglie prodotte, così l’esperimento diventa consuetudine e si ripete nel 2008, nel 2011, nel 2012; come vedete, Fabrice non si è cimentato né con la 2009 né con la 2010, giustamente aggiungo… Invece, ha fatto sorprendentemente il Sensuum Vertigo 2011, che stupisce proponendosi come il migliore fino a quel momento. Già. Ma poi è arrivato questo 2012, purtroppo prodotto in ancora meno bottiglie: la gelata primaverile ha costretto Fabrice a una sola pièce, quindi… 283 bottiglie! Ovviamente, seguendo la migliore tradizione Alexandre Filaine, anche il millesimato è fermentato in legno senza malolattica ed è poi tirato bouchon liège, con una permanenza sui lieviti di almeno 5 anni. Il dosaggio è sempre stato da extra-brut e per questo 20102 pari a 4 g/l. Inutile ricordare che la produzione Alexandre Filaine è tutta artigianale, con Fabrice che effettua personalmente le varie operazioni, compresi soutirage, imbottigliamento, mise en masse, remuage, dégorgement e aggiunta delle liqueur. A proposito di dégorgement, oramai chi degorgia à la volée lo fa previo congelamento del collo, altrimenti l’operazione è troppo onerosa… Evidentemente non per Fabrice, che tuttora degorgia a mano, senza congelamento, tutta la sua produzione, quindi sia la Spéciale tirata con la capsule, sua DMY e Sensuum Vertigo, tirati invece con il sughero: chapeau!
Sensuum Vertigo 2012
55% Pinot Noir, 30% Chardonnay, 15% Meunier
Chi ha saputo fare un eccellente champagne nel 2011 non poteva che fare ancora meglio nel 2012 e… così è stato. Il primissimo olfatto permette di percepire la costante crescita nella gamma, che fa di questo ‘vintage’ una sorta di sintesi dei due non millesimati, soprattutto sul fronte della precisione e dell’eleganza. Curiosamente, il naso è floreale, con il frutto rosso quasi in secondo piano per evidenziare invece le dolcezze di pasticceria (crostata di prugne), gli spunti tostato/fumé, la mineralità scura e rocciosa. È molto profondo, fitto, nonché assolutamente coerente tanto con l’annata, quanto con lo stile del produttore. La bocca ti mette di fronte esattamente a quanto ti aspetti. Quindi è convincente, integra e integrata, con la firma dell’annata 2012 avvertibile più sulla rotondità che sulla concentrazione. Più di tutto, sfodera una non comune capacità di risultare persistente e penetrante, si rivela intensa e incisiva, ampia e profonda. Sì, forse anche un po’ rustica, no, meglio, con quelle imperfezioni che la rendono… perfetta, nel senso di ancora più coinvolgente. Il tutto considerando che questo grande champagne è solo all’inizio del suo cammino. Un grandissimo champagne che esige la tavola di pari livello: visto che sta iniziando la stagione, accostatelo alle fettuccine al tartufo bianco!
Voto: 95/100
La 2012 è una gran bella annata che, però, ha mostrato più di una insidia in fase di interpretazione. Così c’è chi ha fatto splendidi champagne chi ha preso sonori granchi. Nel caso di Alexandre Filaine, questo millesimato non delude le (grandi) aspettative e si propone come la summa del savoir-faire di Fabrice, interpretazione dell’annata compresa. Peccato solo per la quantità veramente irrisoria, sebbene il 50% del tiraggio sia destinato all’Italia…
(ha partecipato alla degustazione Vania Valentini)
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