Pertois-Moriset: un nome da tenere d’occhio
La prossima edizione (2020-21) della guida Grandi Champagne avrà diverse new entry, sia per il desiderio di proporre sempre delle novità ai lettori, edizione dopo edizione, sia perché sono gli stessi lettori a chiedere una maggior presenza di nomi meno noti al fianco dei più tradizionali e storici. Tra queste new-entry, devo segnalare con entusiasmo Pertois-Moriset, vigneron di Le-Mesnil con una storia recente, iniziata soltanto nell’ultimo dopoguerra a seguito dell’unione delle due famiglie, la prima di Cramant, la seconda della stessa Le-Mesnil. Ne parlerò meglio proprio in guida, nel frattempo posso dire che questo produttore è ovviamente legato a doppio filo ai blanc de blancs (quattro champagne su sei della gamma, anche se pure il rosé è un blanc de blancs con un tocco di vino rosso…), ma soprattutto non svolge la malolattica, aspetto che ci riporta alle origini dello champagne. Oltre a dare, a mio avviso, champagne più tesi ed energici.
Tra i quattro blanc de blancs, ho scoperto quasi per caso quello che in teoria dovrebbe essere il più semplice, ma che alla fine si rivela forse il più interessante della gamma insieme al rosato. È un Grand Cru, essendo fatto con uve dei villaggi di Le-Mesnil, Oger, Cramant e Chouilly (da cui il nome di Les Quatres), che quotano rispettivamente nell’assemblaggio il 60%, il 20%, il 10% e ancora il 10%. Questo assaggiato è basato per il 70% sull’annata 2014 (il resto sono ovviamente vins de réserve), con fermentazione sia in cuve, sia in legno, mentre la malolattica è, come detto, evitata. Seguono più di tre anni sui lieviti e un dosaggio di soli 3 g/l. Ecco, tutta la gamma Pertois-Moriset è legata a dosaggi molto bassi o nulli, il che sembrerebbe un controsenso a fronte di vini senza malolattica, invece con questo champagne il risultato è a dir poco eccellente, segno di una materia prima di altissimo livello e un savoir-faire encomiabile. Inoltre, a partire dai tiraggi del 2015, il produttore ha abbandonato la classica bouteille champenoise per passare a una cosiddetta spéciale, però personalizzata sia sul fondo, sia sul cercine, come mostrato in foto.
Les Quatres
100% Chardonnay
dég. 1 dic. 2017 – Attraente espressione dello Chardonnay, assolutamente champenois, assolutamente della Côte des Blancs. È un naso ricco in quanto spesso e intenso, ma senza dubbio elegante, disegnato da un bell’intreccio di grassezze, frutto (mela), agrumi e l’immancabile mineralità che si fa sempre più intensa e sempre più crayeux. Ed è anche un naso denso e profondo, quindi ben lontano da certe iper-leggerezze… Dopo questo naso, certamente ricco e fine, la bocca spiazza comunque. In meglio, eh! Così, l’attacco cremoso, grazie anche alla bollicina molto fine, lascia ben presto il posto a una gustativa tesa e levigata, asciutta e gustosa, nella quale la densità e l’articolazione olfattiva sono ben tenute a bada da questa raffinata schiettezza, che culmina in un finale pulito, gustoso e soprattutto legato a un’intensità di craie che sembra non finire mai. Ecco, quando si parla di mineralità, anzi di craie, questo champagne è uno dei più indicati per toccarla con mano.
Voto: 91/100
Già le degustazioni della prossima edizione (2020-21) della guida Grandi Champagne ci hanno fatto capire che da Pertois-Moriset ci sanno fare (troverete il PM.01, il Ros&Blanc e probabilmente una bella sorpresa in anteprima…) e il loro champagne teoricamente più semplice non fa che confermare questa gran bella mano. Anzi, forse è lo champagne più sorprendente della gamma, come detto. Pertanto, posso serenamente affermare che Les Quatres è un ottimo blanc de blancs, solido e appagante, che può rivelarsi divertente a tavola, e vincente da solo, per puro piacere. Il produttore lo presenta come “le compagnon de toutes les fêtes et cérémonies”, ma personalmente vedo uno champagne di tale piacevolezza fuori dai contesti istituzionali per accompagnare invece ogni giorno e ogni momento della giornata, quindi quando se ne ha semplicemente voglia. Già, perché questo ottimo champagne ha un altro plus, il prezzo veramente allettante. Sapete che di solito non parlo di prezzo, ma stavolta devo farlo perché uno champagne di tale fattura a meno di 38 euro a scaffale rischia veramente di ‘fare il botto’! Da provare assolutamente.
Gli champagne Pertois-Moriset sono distribuiti da:
La Mia Cantina – tel. 049/8801330 – www.lamiacantina.it
Conosco il produttore bevevo già il suo Grande Reserve qualche anno fa prendendolo in Francia a cifre sotto i 20 euro ora si stanno preparando per fare un ulteriore salto di qualità ma la base c’è sempre stata.
In effetti…
Buongiorno! Ho da poco acquistato in una enoteca che conosco ancora poco questo vino: non vedo l’ora di assaggiarlo, vista la sua bella descrizione, ma ho un dubbio sul quale mi farebbe piacere avere un suo parere. La bottiglia che ho comprato è esattamente della stessa annata (70% 2014, in bottiglia nel 2015) ma è stata sboccata nel giugno 2019. Secondo lei dopo due anni abbondanti dal dégorgement sarà ancora in buona forma o mi consiglia di riportarla in enoteca e chiedere una sostituzione? (anche in considerazione del fatto che l’ho pagata ben più dei 38 euro da lei citati). La ringrazio da ora della sua opinione.
Assolutamente sì! Due anni post dégorgement rappresentano l’optimum per un non millesimato e in più qui siamo pure senza malolattica.
Se la goda e mi faccia sapere!
Salve Alberto, scrivo un commento “tardivo” su questa etichetta e solo per mettere in guardia un pò tutti…
Il distributore è cambiato ed ora è in mano ad un grosso marchio….
In una enoteca in Toscana, a Cecina, ho avuto la “sfortuna” di affidarmi al Sommelier (?? credo, diciamo il proprietario) che me lo ha proposto come fuori lista e siccome già conoscevo Pertois-Moriset per via degli Special Club, sono andato a botta sicura…
Bè, questa bottiglia, con dègorgement Aprile 2022 era totalmente imbevibile, ho aspettato un pò, due tre sorsi nel giro anche di mezz’ora, ma niente. E lo avevo capito dal primo assaggio, ma non tanto perchè sono Sommelier dai tempi dei tempi, ma non foss’altro che oramai gli Champy li becco al volo ! E’ solo che io sono molto umile in questi casi e proprio non mi va di dire subito : “ma che è sta roba ?”
Insomma alla fine l’ho invitato a bere con me un calice e lui non ha avuto il coraggio di dire che quella bottiglia aveva chiaramente preso (e malamente) del CALDO, si è limitato ad un : “eh si è un pò chiuso….”
E ci ha poi rifilato un Rècoltant di cui non ho manco voluto sapere il nome… con un bel : “ecco questo è bello beverino come piace a voi…..”. Inutile dire che anche quello non era stato conservato a dovere, ma almeno si poteva bere. Saluti
In effetti è strano, perché di solito PM, ora distribuito da Moon Import, è molto buono. Senza saperlo, avrei detto “bottiglie sfortunata” e può capitare, ma ecco che scopro la faccenda del caldo… In effetti, con temperature oltre i 30°C il vino non andrebbe spedito, se non con spedizione refrigerata. È una cosa che dovrebbero pretendere a monte gli importatori e a seguire i loro clienti…