Oltre il dosage zéro: la scommessa (vinta) di Nicolas Jaeger
Non ho mai nascosto la mia personale predilezione per Alfred Gratien e, anche alla luce dell’eccellente reputazione di cui gode la maison nella stessa Champagne, non credo proprio di… essere fuori strada! Alfred Gratien è un baluardo della tradizione champenoise (vini con pH molto bassi poi fermentati in legno senza malolattica) e gli champagne sono innegabilmente gradevoli, nonché tesi e succosi. Qualcuno potrebbe lamentare una certa dolcezza figlia di dosaggi da brut ‘alto’ (sugli 8-9 g/l), ma se da un lato entriamo nel gusto personale, dall’altro va riconosciuto che il mancato svolgimento della malolattica costringe a una scelta del genere al fine di favorire la massima ampiezza di pubblico sul mercato. Comunque, mi sembra giusto aggiungere che questa eventuale dolcezza non è mai zuccherina ma fruttata e che gli champagne Alfred Gratien sono da lungo invecchiamento. Quindi, ci sta.
Però, lo chef de cave, proprio per rispondere a questi appassionati amanti dei bassi dosaggi a tutti i costi (o dotati di un gusto particolarmente ‘sensibile’ alla liqueur… boh!) ha pensato di dire la sua sia proponendo il sans année di casa anche senza dosaggio (Brut Nature), previo l’invecchiamento di un anno in più (quindi ben cinque totali) sui lieviti, sia dando vita a qualcos’altro di ben più articolato. Uno champagne pensato certamente per essere pas dosé, ma pure con qualcosa in più. Sì, uno champagne in grado di coinvolgere i cinque sensi (ed ecco il primo 5, tenetelo a mente…). Per farlo è partito da lontano, dal 2007, quando, al fianco della consueta réserve perpétuelle per la liqueur dei non millesimati (risalente alla fine degli anni ’90), ha iniziato a costruirne una nuova, basata sugli assemblaggi del Paradis, la cuvée de prestige di Alfred Gratien. Così avanti fino al 2012, quando Nicolas Jaeger ha deciso di fare un esperimento e tirare 3.000 bottiglie di questo nuovo ‘Solera’ (le virgolette sono d’obbligo perché tra réserve perpétuelle e Solera c’è una certa differenza) di cinque annate (ecco il secondo 5…), tappandole non con la consueta capsule, ma con il sughero (bouchon liège). Sono stati poi necessari sei anni (ed ecco anche il 6 da tenere a mente) perché lo champagne formasse il proprio carattere e fosse finalmente degorgiato a inizio 2018, senza aggiungere dosaggio, ma soltanto lo stesso vino dell’assemblaggio: è nata la Cuvée 565! 5 per le annate, 6 per gli anni sui lieviti e l’altro 5 per i sensi coinvolti.
Cuvée 565
35% Pinot Noir, 65% Chardonnay
Assaggiato dopo un sorprendente Brut Nature e uno straordinario Brut, il naso di questo champagne tradisce immediatamente la maggior quota di Chardonnay, anche a fronte di una certa rotondità, ma sempre nel più grande rispetto dello stile Alfred Gratien. Ha tanto frutto, ha fini tostature, ha pure grassezze, ci sono perfino note cioccolato, ma è poi l’insieme a essere senza dubbio attraente. Bocca rotonda, quasi materica, ancorché elegante, pure in questo caso fruttata, con un singolare sviluppo prima su note di pistacchio, poi sugli agrumi che vanno a dominare il finale, al fianco di una sfumatura sulla salinità. Forse manca un po’ di quella tensione tipica dello stile Alfred Gratien, al punto che si potrebbe pensare sia uno champagne più ‘aerienne’, seppure con una certa deriva gourmand, ma alla fine con il vantaggio di dimostrarsi veramente molto accessibile. Per questo direi che Jaeger ha fatto proprio un bel lavoro. Anzi no, ha fatto un lavoro straordinario: questo champagne è senza malolattica e senza zucchero, ma ha un equilibrio e un’assoluta assenza di durezza che hanno dell’incredibile… Bravo!
Voto: 92/100
Gli champagne Alfred Gratien sono distribuiti in esclusiva da:
Mionetto -Tel. 0423/9707 – www.mionetto.com
Buongiorno!
Sono un fedele della Cuvée Paradis. Desideravo sapere se è molto diverso anche da quest’ultima e qual è mediamente il prezzo !
Grazie.
Sì, c’è differenza prima di tutto nel carattere dell’annata, visto che la Paradis è millesimata e questa è un assemblaggio di annate, poi la Paradis ha una maturazione diversa e, infine, è dosata. Quindi, l’impronta stilistica è simile, ma poi i due champagne sono ovviamente diversi. Per il prezzo non saprei dirle, ma credo che la 565 si collochi a metà strada tra il sans année e il millesimato, rispettando la competitività di prezzo tipica della maison.
passo da qui sono sempre gigi treno avevo chiesto come mai ad inizio di 1 descrizione del dom perignon era scritto che è l unico al mondo millesimato da quello che ho letto fanno salti mortali ogni anno scegliendo le migliori uve e se l annata non è delle migliori attingono alle cuvee degli anni prima ma nello stesso articolo si dice che x i prossimi 10 anni ci sartanno 8 annate millesimate ora mi chiedo—allora le altre 2 non sono millesimate poi chiedevo la differenza tra cuvee e–gracuvee grazie della pazienza
È sicuro che abbia trovato scritto ‘l’unico al mondo’? Dove? Non su questo sito…
Dom Pérignon si cerca di produrlo in più annate possibile, ma capita che alcune annate non siano proprio idonee…
Cuvée è un termine che ha diversi significati: prima spremitura durante la fase di pressatura oppure unione di diversi vini. Grande Cuvée è un nome di fantasia…
Grazie mille!